La Mostra del cinema europeo, inaugurando la nuova formula monografica, ha posto l'obiettivo sul cinema spagnolo, che ha visto e vede un'esplosione di creatività e di libertà dopo la svolta democratica del dopo-Franco, specialmente nella Spagna di Zapatero. Nell'ultimo periodo, sotto la spinta laica e libertaria del Governo socialista, si sta affermando una cinematografia giovane che, con spirito allegorico e umoristico, con leggerezza mescolata al gusto moderatamente surreale della tradizione, riesce a raccontare il repentino cambiamento della Spagna di oggi.
Questo fervore di giovinezza e di libertà trasuda , tra l'altro, dall'ultima fatica di un giovane di 61 anni, Bigas Luna, "Yo Soy Juani", un film che con magistrale sicurezza e un ritmo coinvolgente narra la storia di una ragazza immersa nella società giovanile postmoderna. La pellicola è stata presentata fuori concorso nella serata finale del Festival. Juani è una commessa che sogna di fare l'attrice. La sera, senza tornare a casa, cambiandosi in un batter di occhi dietro una macchina, con l'amica del cuore Vane (Laya Martì, si tuffa nel mondo delle discoteche e dintorni, carico di musiche martellanti, di danze scatenate, di luci accecanti, di eccitazione, di alcool, di sesso usa e getta, di temerarie sfide automobilistiche sul filo di rasoio dell'abilità e del pericolo.
In questa atmosfera di accelerata comunicatività, di sensualità, di crudezza di linguaggio e di comportamenti, sboccia l'amore di Juani per un focoso giovane meccanico Jonah (Dani Martin), amore presto deluso per il tradimento di lui. Fuga a Madrid con l'amica per partecipare ad un casting. Crisi di Juani nella capitale , per la nostalgia dell'amore perduto e per la frustrazione degli inutili tentativi di entrare nel mondo dello spettacolo (ha incontrato gente insulsa che vorrebbe solo approfittare di lei): Torna a casa, incontra il vecchio innamorato che le giura amore eterno, salvo a farsi scoprire con un'altra ragazza.
La nuova delusione, il colloquio con la madre, che che la spinge a seguire la sua aspirazione di artista evitando di finire come lei con un uomo debole, alcolizzato e ammalato, la rafforzano nel suo proposito di trovare la sua vera strada verso il futuro. La scena finale della partenza per Madrid, col ragazzo che la insegue disperato, il volto e le lacrime di Juani e, nel contempo, la sua determinazione nel voler realizzare la sua giusta identità di donna e di artista e, quindi, l'inizio di una vita nuova, è un pezzo di grande cinema.
Colpisce nel film la cifra stilistica, il sostenuto ritmo narrativo, l'essenzialità delle immagini, la freschezza e la naturalezza espressiva della giovane protagonista, Verònica Echequi, selezionata in un casting di tremila ragazze, la straordinaria colonna sonora fatta di musiche e voci suggestive dell'interessante panorama musicale spagnolo. Infine la regia: Bigas Luna si supera in questo film: la regia è tutto. Primi piani e immagini d'insieme si susseguono con sequenze incalzanti, quasi la protagonista non si toglie mai di dosso quell'intrigante lucina rossa della cinecamera; scene svelte, tagliate al punto giusto, senza appesantimenti o insistenze.
Il risultato è una narrazione vivace, realistica, mai insistita nelle scene erotiche, senza cadute o pause, compatta nel suo snodarsi, organica nel suo ricomporsi in unità, percossa e soffusa da un accompagnamento musicale costante, carico di emozioni. Bigas Luna, nel ricevere il Premio speciale a lui dedicato, prima della proiezione del film in anteprima, con aria allegra e intelligente e con un sorriso complice, rivolgendosi al pubblico del Teatro Politeama lo ha invitato a godersi, dopo i convenevoli di rito, l'opera di un regista 23-24enne.
Antonio Carollo